TROVERETE RISTORO!
Dopo aver celebrato il Mistero del Signore Crocifisso e 
Risorto  ed  averne  compreso  le  implicanze  nella  vita  della 
Chiesa, così come abbiamo fatto in queste ultime domeniche, 
ora  riprendiamo  il  tempo cosiddetto “Ordinario”  caratterizzato, quest’anno, dalla lettura del vangelo di Matteo l’evangelista  che  ci  aiuta  a  vivere  da  discepoli  di  Gesù  all’interno 
della realtà ecclesiale.
Oggi la parola di Gesù è suggestiva e poetica insieme, 
capace di suscitare sentimenti tesi alla gioia, alla lode e al ringraziamento. Inoltre, se osserviamo bene tutta la celebrazione della Parola oggi proposta, ci accorgiamo, per così dire, di 
un “filo rosso” che l’attraversa e collega i vari brani che ci sono offerti; un filo che parte dalla profezia di Zaccaria, e parla 
dell'umile re di gloria; riecheggia subito nel salmo responsoriale dove si esalta Dio sostegno dei vacillanti; ritorna nella pagina 
di san Paolo ed esplode nel brano evangelico. Con esso siamo 
messi a contatto con l'inno di lode  che Gesù, in un momento di grande intimità, innalza al Padre suo:  “Ti rendo lode , Padre!... Venite a me! Troverete ristoro!”
Sono tre i movimenti che scandiscono questo inno 
di lode. Anzitutto una benedizione: «Ti rendo lode, o Padre, 
Signore del cielo e della terra». Dio è il Creatore buono e 
provvidente verso tutti, un Padre tenero e amoroso per 
ogni uomo e donna di  buona volontà; con Lui possiamo 
entrare in relazione sapendo che si nasconde ai sapiente e si rivela ai piccoli.
Segue una rivelazione vera e propria: «Tutto è stato 
dato a me dal Padre mio». Il dono di Vita che il Padre offre 
possiamo accoglierlo per mezzo del Figlio che,  passo dopo 
passo, ci introduce nell'intimità con Dio Padre.
Infine, viene la promessa, legata ad un invito: 
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Per ricevere questo "ristoro", che solo Cristo può 
dare alle anime assetate, occorre andare verso di lui con 
tutti i pesi che portiamo con noi, compresi i pec cati. Lui è 
il nostro Maestro perché mite ed umile di cuore.
 
 
 
Nessun commento:
Posta un commento