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BISOGNO DI PERDONO

 Di fronte alle lacerazioni e alle ferite, causate dalla relazione quotidiana con gli altri ci si può chiudere in se stessi e lasciare che nel nostro cuore entri la morte; oppure si può cercare la via non facile del perdono che esige forza interiore e consapevolezza che esso è un dono reciproco.
Perdonare non significa fare finta di niente, dimenticare tutto, ma andare oltre, chiedersi qual è il bene per ambedue le persone e in quale direzione si vuole andare. Per imparare a guardare l'altro con gli occhi di Dio.
E’ a questo atteggiamento che oggi ci richiama il vangelo che ci presenta l’incontro di Gesù con “il fariseo e la peccatrice”.
Ricordiamolo brevemente.
Nel racconto, vediamo un fariseo che, dall'alto della sua "giustizia", giudica la donna: è una peccatrice. Gesù, invece, guarda la donna attraverso i gesti che ella compie: gesti di tenerezza, rispetto, accoglienza; una donna che dimostra coraggio a f arsi avanti in quell'ambiente, il coraggio necessario per cercare e chiedere il perdono; Gesù vede che la peccatrice ha il desiderio di venir fuori dalla sua condizione; vuole incontrarlo fiduciosa di essere accolta; per questo le va incontro con il suo perdono consentendole di cominciare una vita nuova: «va in pace»; il suo perdono apre la porta alla speranza.
Guardare l'altro con gli occhi di Dio significa capire che l'altro ha le sue debolezze, imperfezioni, errori... ma non è tutto lì; nel cuore dell'altro c'è anche un amore che non è capace di esprimersi come noi vorremmo, ma c'è e desidera venir fuori.
Guardare se stessi con gli occhi di Dio significa saper riconoscere le proprie debolezze, imperfezioni ed errori ed avere la forza di chiedere perdono per potere attivare la speranza.
Non è un percorso facile: chiede il cambiamento per sperimentare l’Amore di Dio.

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