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S. MARTINO POVERO ED UMILE

S. Martino, che festeggiamo l’11 novembre, è con S. Paolino, patrono della città di Lucca e a lui è dedicata la nostra Chiesa cattedrale.

Lo ricordiamo brevemente.

Figlio di un tribuno romano, Martino nacque in Pannonia (Ungheria) e si arruolò giovanissimo nell’esercito imperiale. Abbandonata la milizia dopo aver ricevuto il battesimo, si recò in Gallia per divenire discepolo di sant’Ilario di Poitiers. Condusse vita eremitica nell’isola Gallinara (Alassio), poi, per consiglio di Ilario fondò a Ligugé (Vienne, Poiton), il primo monastero di tutto l’Occidente. Di lì mandò i suoi monaci all’opera missionaria in tutto il paese.

Nel 373 venne scelto come vescovo di Tours. Contemporaneo di sant’Ambrogio, ne emulò lo zelo, divenendo uno dei fondatori della Chiesa della Gallia.

Eresse il monastero di Marmoutier, in cui preparava i giovani al sacerdozio, un primo vero seminario che diede molti vescovi alla nazione. Peregrinava di villaggio in villaggio, svolgendo un efficace apostolato fra pastori e contadini, creando parrocchie rurali: il centro della vita economica si spostava allora dalle città alle campagne. Operò ad eliminare il paganesimo e a stabilire la pace religiosa turbata da errori.

Fu uno dei primi santi non martiri ad essere onorato nella liturgia.

Martino è l’uomo della carità sotto diversi aspetti: in primo luogo sa riconoscere il Cristo presente nella persona del povero; inoltre è colui che si pone come pacificatore quando scoppiano dissidi nella sua chiesa. Sulpicio Severo narra che i chierici della Diocesi di Candes “non andavano d'accordo tra loro e Martino, ben sapendo che ben poco gli restava da vivere, desiderando di ristabilire la pace, non ricusò di mettersi in viaggio per una così nobile causa.

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