Il foglio "in cammino"n.32 (5-12/7/09) è l'ultimo pubblicato sia in forma cartacea che on line.
Le pubblicazioni riprenderanno il prossimo Settembre.
La redazione del blog coglie l'occasione per augurare a tutti una serena estate 2008.
Gli appuntamenti di questa settimana (06-12.7.09).
FESTA DI S. PAOLINO
PATRONO DELLA CITTA’ E DELL’ ARCIDIOCESI DI LUCCA
"Gli Apostoli, affinché l'Evangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, lasciarono come loro successori i Vescovi, ad essi affidando il loro proprio posto di Magistero" (Dei Verbum, n. 7).
S. Paolino, Vescovo e Martire, rappresenta per la Chiesa che è in Lucca il primo anello di questa successione apostolica, che assicura visibilmente in mezzo a noi la presenza operante dell'unico Maestro, Sacerdote e Pastore, il Signore Gesù, e ci unisce da secoli con tutto il Popolo di Dio sparso nel mondo.
NELLA BASILICA DI S. PAOLINO
09 Giovedì
ore 17,00-19,00: disponibilità per la celebrazione
del Sacramento della Penitenza
ore 19,00: S. Messa
10 Venerdì
ore 19,00: S. Messa in suffragio di mons. Chicchi Primo nel 1° anniversario della morte
ore 21,15: Concerto di canti gregoriani presentato dal Coro Baralli
11 Sabato
dalle ore 20,15: Luminara di S. Paolino
e Fiaccolata della pace
ore 22,00: Mottetto della “Polifonica Lucchese” e Preghiera di Benedizione
12 Domenica FESTA LITURGICA DI S. PAOLINO
ore 09,00: Celebrazione delle Lodi mattutine
ore 11,00 in S. Paolino: S. Messa.
La Città di Lucca venera il suo Patrono.
Non viene celebrata la S. Messa delle ore 11,00 a S. Michele; nelle altre chiese il solito orario festivo.
ore 19,00: SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dall’ Arcivescovo Italo Castellani
*L’intera Arcidiocesi fa memoria della sua Evangelizzazione
*La Polifonica Lucchese cura l’animazione musicale
*Il Sindaco di Lucca offre il “Cero Votivo”
*Il Sindaco di Castelnuovo Garfagnana offre l’olio per la lampada dei Comuni della nostra Provincia.
PATRONO DELLA CITTA’ E DELL’ ARCIDIOCESI DI LUCCA
"Gli Apostoli, affinché l'Evangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, lasciarono come loro successori i Vescovi, ad essi affidando il loro proprio posto di Magistero" (Dei Verbum, n. 7).
S. Paolino, Vescovo e Martire, rappresenta per la Chiesa che è in Lucca il primo anello di questa successione apostolica, che assicura visibilmente in mezzo a noi la presenza operante dell'unico Maestro, Sacerdote e Pastore, il Signore Gesù, e ci unisce da secoli con tutto il Popolo di Dio sparso nel mondo.
NELLA BASILICA DI S. PAOLINO
09 Giovedì
ore 17,00-19,00: disponibilità per la celebrazione
del Sacramento della Penitenza
ore 19,00: S. Messa
10 Venerdì
ore 19,00: S. Messa in suffragio di mons. Chicchi Primo nel 1° anniversario della morte
ore 21,15: Concerto di canti gregoriani presentato dal Coro Baralli
11 Sabato
dalle ore 20,15: Luminara di S. Paolino
e Fiaccolata della pace
ore 22,00: Mottetto della “Polifonica Lucchese” e Preghiera di Benedizione
12 Domenica FESTA LITURGICA DI S. PAOLINO
ore 09,00: Celebrazione delle Lodi mattutine
ore 11,00 in S. Paolino: S. Messa.
La Città di Lucca venera il suo Patrono.
Non viene celebrata la S. Messa delle ore 11,00 a S. Michele; nelle altre chiese il solito orario festivo.
ore 19,00: SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dall’ Arcivescovo Italo Castellani
*L’intera Arcidiocesi fa memoria della sua Evangelizzazione
*La Polifonica Lucchese cura l’animazione musicale
*Il Sindaco di Lucca offre il “Cero Votivo”
*Il Sindaco di Castelnuovo Garfagnana offre l’olio per la lampada dei Comuni della nostra Provincia.
"In cammino" in prima pagina questa settimana.
NON E’ COSTUI IL FALEGNAME?
Dopo aver toccato varie località, Gesù giunge anche a Nazaret, suo paese d'origine: giunge nella sua patria, fra i suoi parenti, fra i suoi compaesani. Ascoltando le sue parole pronunciate di sabato nella sinagoga e ricordando i suoi prodigi, gli abitanti di Nazaret, inizialmente, ammettono che
Gesù parla con sapienza e che le sue mani compiono prodigi.
Soprattutto, riconoscono che le sue parole e le sue azioni non sono semplicemente umane, ma sono divine: gli sono "state date" da qualcun altro, ossia da Dio. Quindi, tirano le conclusioni: "Dio agisce attraverso Gesù, un uomo, uno di noi; attraverso il falegname, il figlio di Maria...".
A questo punto, però, lo stupore si trasforma in scandalo, ed essi rifiutano di accettare Gesù come Messia.
Egli, che aveva trascorso trent'anni in mezzo a loro, era ben conosciuto: per questo, secondo loro, non poteva essere lui il Messia; non poteva essere lui l'inviato dell'Onnipotente.
Gesù è per loro motivo di scandalo anche per altre ragioni: egli si reca nella sua patria solo dopo aver già visitato altri villaggi; e, dopo aver lasciato Nazaret, prosegue il suo cammino verso nuovi paesi, verso altre persone a cui donare la salvezza di Dio.
E, ancora, Gesù si reca in mezzo ai suoi familiari, ma porta con sé la sua nuova famiglia: il gruppo dei discepoli.
I suoi parenti stanno lì a Nazaret, portano avanti la vita di tutti i giorni e, forse, si scandalizzano anch'essi di Gesù; i suoi discepoli, invece, seguono Gesù, ascoltando le sue parole e condividendo la sua vita tutta dedicata alla salvezza degli altri e non a se stessi.
Gesù stima i suoi parenti, ma anche a loro fa capire che non basta più un legame di sangue, di discendenza fisica: occorre, invece, il legame della fede.
Noi, cristiani, siamo oggi la famiglia di Gesù; siamo la comunità di coloro che credono, e che si riconoscono figli del Padre che sta nei cieli. Ma, proprio a noi Cristo chiede di rinvigorire la nostra fede in Lui, coscienti che la fede è un'esperienza che dura per tutta la vita; è una realtà che ci sprona a procedere, senza sentirci mai arrivati, senza sederci sui nostri successi o insuccessi.
Dopo aver toccato varie località, Gesù giunge anche a Nazaret, suo paese d'origine: giunge nella sua patria, fra i suoi parenti, fra i suoi compaesani. Ascoltando le sue parole pronunciate di sabato nella sinagoga e ricordando i suoi prodigi, gli abitanti di Nazaret, inizialmente, ammettono che
Gesù parla con sapienza e che le sue mani compiono prodigi.
Soprattutto, riconoscono che le sue parole e le sue azioni non sono semplicemente umane, ma sono divine: gli sono "state date" da qualcun altro, ossia da Dio. Quindi, tirano le conclusioni: "Dio agisce attraverso Gesù, un uomo, uno di noi; attraverso il falegname, il figlio di Maria...".
A questo punto, però, lo stupore si trasforma in scandalo, ed essi rifiutano di accettare Gesù come Messia.
Egli, che aveva trascorso trent'anni in mezzo a loro, era ben conosciuto: per questo, secondo loro, non poteva essere lui il Messia; non poteva essere lui l'inviato dell'Onnipotente.
Gesù è per loro motivo di scandalo anche per altre ragioni: egli si reca nella sua patria solo dopo aver già visitato altri villaggi; e, dopo aver lasciato Nazaret, prosegue il suo cammino verso nuovi paesi, verso altre persone a cui donare la salvezza di Dio.
E, ancora, Gesù si reca in mezzo ai suoi familiari, ma porta con sé la sua nuova famiglia: il gruppo dei discepoli.
I suoi parenti stanno lì a Nazaret, portano avanti la vita di tutti i giorni e, forse, si scandalizzano anch'essi di Gesù; i suoi discepoli, invece, seguono Gesù, ascoltando le sue parole e condividendo la sua vita tutta dedicata alla salvezza degli altri e non a se stessi.
Gesù stima i suoi parenti, ma anche a loro fa capire che non basta più un legame di sangue, di discendenza fisica: occorre, invece, il legame della fede.
Noi, cristiani, siamo oggi la famiglia di Gesù; siamo la comunità di coloro che credono, e che si riconoscono figli del Padre che sta nei cieli. Ma, proprio a noi Cristo chiede di rinvigorire la nostra fede in Lui, coscienti che la fede è un'esperienza che dura per tutta la vita; è una realtà che ci sprona a procedere, senza sentirci mai arrivati, senza sederci sui nostri successi o insuccessi.
ULTIMORA
Stasera (Ve 03 07 09) alle 21 e 15 un momento di preghiera in San Pierino per essere vicini alla nostra sorella Vincenza e a tutta la sua famiglia.
Ulteriori info 3387449094
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