Al centro dell'altare barocco realizzato nel 1635 si trova una pittura ad olio effettuata nella prima metà del XIX secolo da un artista lucchese, rimasto sconosciuto: si tratta della Madonna “Rifugio dei peccatori”, detta anche di Ponte rotto, perché è una copia di un'immagine venerata a Roma in quel quartiere. Il quadro è incorniciato da una raggiera di metallo dorato sormontata da due angeli che con pose simmetriche reggono una corona.
Maria è ritratta in posa ieratica e frontale, con intorno al capo una corona di stelle e indosso il velo bianco, simbolo di purezza e la consueta veste rossa con sopra il mantello blu che scendono verso il basso con pieghe rigide; il Bambino sta seduto rigidamente come su di un trono e sembra quasi fluttuare nell'aria sorretto dalla madre con una sola mano, in realtà appoggiato su di un cuscino. All'artista infatti non interessa presentare una scena realistica o suscitare un'emozione, vuole che la sua opera inviti l'osservatore a meditare e cercare un dialogo con Dio guidato dalla ricca simbologia che l'icona propone.
Sia la madre che il figlio guardano l'osservatore, come ad invitarlo a cominciare il viaggio verso il vero pentimento. Entrambi indossano i simboli della loro regalità: il bambino porta sul capo una corona e al collo una gioiello a forma di croce, che grazie a lui da simbolo di infamia e morte è diventata segno di Gloria. Anche Maria porta un gioiello a bordare il vestito con tre perle simbolo della sua verginità, prima, durante e dopo il concepimento di Gesù e una corona, che simboleggia la regalità di Cristo, di cui partecipa anche la madre che è ascesa al cielo ed è chiamata col appellativo di “regina coeli”. Successivamente al dipinto è stato aggiunto anche un diadema, al collo di Maria.
Lei mostra all'osservatore il suo cuore immacolato, quello nel quale l'evangelista Luca dice che lei “serbava le cose meditandole” (Lc 2,19), quello che, nonostante le sofferenze subite da lei che ha visto suo figlio morire sulla croce, arde di amore divino e si è mantenuto puro.
La visione di questo deve suscitare al peccatore un sentimento di pentimento che lo porti a mettere a nudo i propri peccati per poi rinnegarli.
Il peccatore che,invitato dallo sguardo di Gesù e Maria e guidato dalla visione del suo cuore immacolato, inizia un percorso di pentimento e conversione sincera può trovare rifugio in lei, che senza peccati, può intercedere presso il figlio, come fece alle nozze di Cana quando, poiché glielo aveva chiesto sua madre, Gesù compì il suo primo miracolo.
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