COSA CERCATE?
Due discepoli lasciano il vecchio maestro e si mettono in cammino dietro a un giovane rabbi di cui ignorano tutto, tranne una definizione folgorante: “Ecco l'agnello di Dio”.
Con Gesù Dio non chiede più agnelli in sacrificio, è Lui che si fa agnello, e sacrifica se stesso. “Ecco colui che toglie i peccati del mondo”. Il peccato del mondo non è la cattiveria: l'uomo è fragile, ma non cattivo; il peccatore è un ingannato: alle strade che il vangelo propone ne preferisce altre che crede più intelligenti, o più felici. Togliere il peccato del mondo è guarire da quel deficit d'amore e di sapienza che fa povera la vita.
Gesù si voltò e disse loro: “Che cosa cercate?” Le prime parole lungo il fiume sono del tutto simili alle prime parole del Risorto nel giardino: Donna, chi cerchi? Due domande in cui troviamo la definizione dell'uomo: un essere di ricerca, con un punto di domanda piantato in fondo al cuore. Ed è attraverso le domande del cuore che Dio ci educa alla fede: “Trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno” ripeteva Giovanni Crisostomo.
Infatti la prima cosa che Gesù chiede ai primi discepoli non è obbedienza o adesione, osservanza di regole o nuove formule di preghiera. Ciò che domanda è un viaggio verso il luogo del cuore, rientrare al centro di se stessi, incontrare il desiderio che abita le profondità della vita: che cosa cercate?
Gesù fa capire che a noi manca qualcosa; portiamo nel cuore una assenza brucia: che cosa ti manca? Manca salute, gioia, denaro, tempo per vivere, amore, senso della vita? Qualcosa manca, ed è per questo vuoto da colmare che ogni figlio prodigo si rimette in cammino verso casa.
Il Maestro del desiderio insegna desideri più alti delle cose. Tutto intorno a noi grida: accontentati. Invece il vangelo va controcorrente; Gesù conduce i suoi dal superfluo all'essenziale. E le cose essenziali sono così poche, ad esse si arriva solo attraverso la chiave del cuore.
(Don Agostino Banducci)
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